I TATUATORI

Owner

FABER

SPECIALIZZATO IN
REALISTICO,CHICANO, LETTERING

STEVA

SPECIALIZZATO IN
BLACKWORK, FINELINE, ORNAMENTAL

BIO E GALLERIA

FABER

Disegnare è sempre stato una mia passione. Sin da ragazzino trascorrevo i pomeriggi al mare a disegnare tattoo sulla pelle degli amici. Quando ho fatto il primo tattoo ciò che mi affascinava di più era l’idea che fosse permanente. Era arte sulle persone che poteva circolare libera nel mondo. È questa la mia concezione di tatuaggio. Il percorso è stato simile a quello di tutti: ho iniziato da solo, a casa su me stesso e su qualche amico poi le prime proposte nei tattoo studio. E da lì ho lavorato al Tattoo Tentacles prima come apprendista e poi come tatuatore inserito nel team dal 2006. 

Mi piace sapere fare tutto, in tutti gli ambiti delle cose della vita e così anche nel tatuaggio. Penso che saper fare tutto sia la base per poter poi prediligere il proprio stile in base al gusto personale. Mi sono specializzato nel tempo in Neo Traditional e invece da 4 anni circa prediligo lo stile realistico, il Chicano e il lettering in generale. 

BIO E GALLERIA

STEVA

I primi tatuaggi li ho visti su mio zio. È una persona fuori dagli schemi e mi ha sempre affascinato questo stile un po’ sovversivo che i tattoo rappresentavano ai tempi. Quindi ho fatto il primo tatuaggio quando avevo 17 anni e sono stato cliente per molto tempo. Fino al 2015 il mio lavoro consisteva in tutt’altro. Ho avuto un negozio di abbigliamento street per 6 anni e utilizzavo ogni pausa per disegnare ispirandomi al disegno del tattoo tradizionale. Così i miei amici mi hanno proposto di tatuare quei disegni e un po’ per sfida e per gioco ho comprato la macchinetta e ho iniziato prima su pelle sintetica e poi su di me e sugli amici stretti. Nel 2015 mi è stata fatta la proposta di imparare seriamente, con il giusto approccio. Così ho iniziato l’apprendistato al Tattoo Tentacles e nel 2016 ho fatto la scuola a Milano e ho conseguito l’attestato da tatuatore. 

Ciò che mi affascina del tatuaggio è il cambiamento che apporta alla persona. È come se fosse un rito di passaggio. Quando entri in uno studio sei una persona e quando esci sei diverso da com’eri. E io mi sento onorato di essere il traghettatore che ti accompagna in questa metamorfosi. Non mi sento un’artista ma una persona che fa una cosa, un artigiano. Una persona che marchia la tua idea su pelle a mio gusto e secondo le mie capacità artistiche. 

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